QUELO
A Z I E N D A U.S.L. n. 9 D I G R O S S E T O
58100 Grosseto - Via Monte Leoni, 6/D - Tel . 485895
Codice Fiscale 00315940536
Zona 1 “Colline Metallifere” Massa Marittima
Prot. n._____ del _____________
“DAL MARGINE AL CENTRO”
Manutenzione di alcune aree verdi a Follonica e Attività Culturali e di Socializzazione pomeridiane all’ interno di un Centro Diurno.
PREMESSA
Da alcuni anni la U.S.L. 9 ( Servizio Tossicodipendenze, Ser.T.) in collaborazione con il Comune di Follonica e l’Associazione HEOS, portano avanti un progetto denominato “Dal Margine al Centro”.
Si tratta di attività di manutenzione di alcune aree verdi a Follonica ( Pin revede, oltre alla manutenzione delle aree verdi che si svolge al mattino, attività culturali e di socializzazione pomeridiane, per tre volte la settimana. Tali attività vengono portate avanti dall’operatore del Gruppo Heos e dall’Educatore Professionale del Ser.T. per circa sette ore settimanali. La realizzazione dell’intero progetto è stata possibile grazie agli impegni economici assuntisi da Comune di Follonica e dalla U.S.L. n. 9. Negli ultimi tempi il progetto è stato aperto anche ad utenti del Servizio Sociale e del Servizio Psichiatrico.
Durante la realizzazione del progetto è emersa la necessità di consolidare le “attività pomeridiane “ in un’esperienza più strutturata. Lo “spazio diurno” , con una sede fissa e delle risorse (materiale ed economiche) utili per poter programmare le attività , risponde a bisogni reali che sono emersi e che sono legati alla socializzazione e all’uso del tempo libero.
I locali utilizzati fino ad oggi , sede di un quartiere cittadino, erano stati individuati come sede provvisoria ma sono risultati poco idonei allo scopo. Da tempo sono in corso contatti con il Corpo Forestale dello Stato per la concessione di una struttura in legno, da anni inutilizzata , situata all’interno della Pineta di Ponente. Tale ambiente, adeguatamente ristrutturato, sarebbe idoneo alla realizzazione del Centro Diurno e favorirebbe la realizzazione di molteplici attività, all’interno e all’esterno dello stesso, migliorando notevolmente il servizio offerto. Il Corpo Forestale dello Stato ha dato la sua disponibiltà all’ eventuale utilizzo di questo spazio da parte della U.S.L. 9.
Già da diversi anni, infatti, gli operatori del Ser.t. di Follonica sentono la necessità di attivare sul territorio uno spazio “socio‐terapeutico” intermedio tra ciò che il Servizio Tossicodipendenze offre, nella sua organizzazione ambulatoriale e settoriale e le proposte di percorsi comunitari residenziali.
La richiesta della Comunità da parte del tossicodipendente, infatti, rappresenta una scelta “importante” ed indica una volontà di cambiamento che nella maggioranza dei soggetti è in realtà spesso debole e contraddittoria fino al momento stesso dell’ingresso. Tale scelta viene fatta quasi sempre dopo molti anni di tossicodipendenza, con i relativi danni, o intrapresa solo come misura alternativa alla detenzione, quindi a seguito di problemi penali.
Nel percorso di vita di un tossicodipendente, quindi, l’idea di staccare con le sostanze, chiedere un aiuto al Ser.T. ,iniziare ad affrontare i propri problemi personali ed infine chiedere di “entrare in comunità” qualora il sostegno del Ser.T. e della famiglia non basti a risolvere i problemi , sono tappe graduali di un percorso che dura anni. Quello che ci proponiamo, attivando un spazio educativo nel territorio è quello di offrire alle persone una possibilità di confronto e crescita che permetta di riflettere sulla propria vita attraverso un uso del tempo significativo e sensato, alternativo “alla piazza” e al vuoto del post‐eroina.
Gli obiettivi generali che ci proponiamo con questa esperienza sono :
1) proporre un uso del tempo “costruttivo” e “sensato”:
· sia nei momenti di lavoro ( il mattino ai parchi, il pomeriggio per le attività di pulizia e manutenzione della struttura)
· sia nei momenti di confronto con gli altri
· sia nelle attività culturali e ricreative svolte all’interno della struttura
2) creare occasioni di crescita :
· nelle relazioni interpersonali
· nell’arricchimento legato alle nuove conoscenze e informazioni
3) favorire la riscoperta di interessi, passioni, e ideali (soggettivi e collettivi ) che diano senso ai progetti e agli impegni assunti.
Di seguito si descrive più dettagliatamente il progetto del “ Centro Diurno Kquèlo” per la realizzazione del quale si richiedono finanziamenti.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il centro diurno “ Kquélo” nasce nel maggio del 97 per rispondere ai bisogni di socializzazione e ricreazione evidenziati dai soggetti inseriti nel progetto. L’attivita’ di manutenzione del verde impegna per sole quattro ore nella mattinata, lasciando scoperto il resto della giornata. Una tale quantita’ di tempo libero, in soggetti che mostrano scarsi rapporti sociali significativi, aumenta il rischio di ricadute. Obiettivo centrale del progetto e’ quindi quello di fornire spazi di socializzazione positivi, favorire nuove modalita’ relazionali e un uso del tempo piu’ soddisfacente. Il centro si propone come una struttura intermedia tra la comunità e l’ assistenza fornita dai servizi territoriali della USL. Non gli sono infatti propri nè l’ approccio spiccatamente psico- pedagogico della prima nè quello terapeutico (psico medico sociale) dei secondi.
L’ intento primario e’ quello di costituire:
--- Un luogo di aggregazione alternativo alla piazza che favorisca la formazione di un gruppo effettivamente elettivo poiché slegato da interessi strumentali.
--- Uno spazio di elaborazione culturale semiaperto, che riesca cioè’ a coinvolgere almeno parte del tessuto sociale circostante [ad es. persone qualificate o semplicemente interessate].
--- Un luogo esperienziale, sia cognitivo che affettivo.
L’ apertura del centro e’ prevista nei giorni di LUN‐MER‐VEN, indicativamente dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
Destinatari:
Il Centro rivolge le sue attività’ a persone seguite dal Ser.T. , che a seguito dei trascorsi di tossicodipendenza e/o alcolismo attraversano fasi critiche della propria esistenza, in cui è necessario rafforzare le proprie scelte di vita e potenziare [o laddove sia necessario creare] la rete affettiva extrafamiliare, favorendo la formazione di un gruppo amicale assistito. Il progetto può essere esteso a soggetti provenienti dal Servizio Sociale, e Psichiatrico secondo tempi, modalità’ e obiettivi previsti dal piano individuale concordato con la persona e il servizio di provenienza. Il Centro Diurno, nella nuova sede potrà accogliere quotidianamente fino ad un massimo di n. 15 persone, e nel corso dell’anno potrà essere un valido riferimento, anche temporaneo per molti soggetti ( persone in attesa di essere inserite in comunità, persone che sono in attesa di un lavoro o che hanno difficoltà a gestire il proprio tempo, persone in fase di verifica o reinserimento dalla Comunità che trovino nel Centro uno spazio “protetto” con punti di riferimento certi).
Obiettivi:
Scopo del centro è quello di promuovere:
--- Un nuovo modello di socializzazione slegata dagli abituali contesti e dal circolo ricerca‐consumo, che si basi su dinamiche di responsabilizzazione fondate su fiducia e rispetto piuttosto che su regole imposte dall’ esterno.
--- Gli scambi interpersonali intesi come strumento fondamentale per quell’ arricchimento e quella maturazione della persona che passa necessariamente attraverso il confronto con gli altri, lo scambio di esperienze e di vedute.
--- Un percorso culturale che attraverso la problematizzazione della realtà circostante permetta di assumere un punto di vista esterno e di rielaborare criticamente le proprie esperienze e stile di vita. Idea‐guida è che la conoscenza di sè sia preliminare ad ogni cambiamento e che quindi sia compito dell’ operatore quello di stimolare la capacità introspettiva, solitamente narcotizzata dall’ uso della sostanza.
--- Un percorso di autoformazione basato sullo scambio sociale e sull’ accettazione delle sue regole non scritte che permetta di mobilizzare le risorse interiori, di scoprire e potenziare la personalità e le sue particolari attitudini, specialmente quelle che l’ uso della sostanza non ha permesso di esprimere.
Lo spirito che muove una simile iniziativa è, in sostanza, quello di:
1) Creare occasioni di crescita (individuale e di gruppo ) a vari livelli:
--- c. affettivo‐relazionale.
--- c. formativo‐culturale.
--- c. introspettiva.
2) Responsabilizzare ( il gruppo ed i singoli ) nei confronti di:
--- rapporti interpersonali.
--- rapporti con la società e le sue regole.
--- un uso del tempo più’ razionale e sensato.
Modalità’ di attivazione: metodi e strumenti.
Si tratta, in sostanza, di investire su di un patrimonio di risorse umane sconosciuto agli altri ma spesso anche a se stessi. In tale ottica la presenza di un operatore non ha una funzione pedagogica o di sorveglianza, ma una mera funzione di stimolo e affiancamento. Proprio per questo la formula del centro può rivelarsi universale e non generica, duttile perchè poco strutturata e quindi perfettamente estensibile a varie forme di disagio ( ad es. disagio psichico,sociale o esistenziale ) non necessariamente collegate all’ abuso di sostanze.
Il raggiungimento degli obiettivi può’ passare attraverso tutta una serie di attività’ che rientrano in un progetto di animazione culturale. In particolare:
A) Cineforum a tema con successivo approfondimento. Permette la formazione e la circolazione di idee intorno a temi socialmente e soggettivamente significativi proposti dall’ operatore o dagli stessi utenti del centro. E’ vitale ai fini della relativizzazione del proprio punto di vista e della sua collocazione in un quadro piu’ generale. Si tratta, in sostanza, di :
--- potenziare le proprie capacita’ di astrazione e proiettive.
--- riuscire ad assumere un punto di vista esterno diventando gli osservatori di se stessi, facendo coincidere soggetto e oggetto di osservazione.
--- imparare a leggere i fenomeni prescindendo dalla propria personale esperienza; abbandonare momentaneamente il proprio vissuto per poi riappropiarsene una volta metabolizzati i nuovi contenuti.
B) Creazione di opere collettive [ ad es. biblioteca ] mediante le quali il gruppo costruisca la propria identità’ e di fronte alle quali la veda confermata. Aspetto accessorio ma non secondario di questo punto e’ quello relativo alla gestione e cura comune del materiale in dotazione al centro, in un quadro di responsabilizzazione e di rispetto reciproco [rispetto della persona e del suo sforzo/lavoro].
C) Avviamento di corsi autogestiti in cui le proprie competenze, di qualunque genere esse siano, vengono messe al servizio degli altri e a loro trasmesse. Un flusso di informazioni cosi’ concepito ha valenze affettivo‐relazionali ancor prima che cognitive: esso infatti valorizza la persona nella sua specificita’ e le assegna una posizione all’ interno del gruppo.
Aree d’ intervento:
Nell’ ambito di tali attivita’, e’ centrale l’ approfondimento di aree tematiche cosi’ individuate:
--- Rapporto con la sfera corporea. Numerose osservazioni concordano nell’ associare le situazioni di tossicodipendenza ad un cattivo rapporto con la propria sfera corporea, mentre assai piu’ complesso e’ stabilire se la condizione di dipendenza ne sia la causa o piuttosto l’ effetto. Obiettivo primario e’ il recupero della percezione dell’ unitarieta’ della propria persona, intesa come insieme integrato delle sue componenti mentali [ cognitive e affettivo‐relazionali ] e fisiche [ fisiologico‐estetiche ].
Rientrano in questa area tematica i seguenti argomenti:
- Salute.
- Alimentazione.
- Conoscenza e cura del corpo.
- Conoscenza e prevenzione delle malattie.
- Rapporto con i farmaci.
--- Rapporto con la sfera emotiva. La mancanza o la scarsità’ di controllo sulla propria vita emotiva rende problematiche le acquisizioni cognitive e lo sviluppo di una rete relazionale efficace. Non controllare le proprie emozioni [ le negative cosi’ come le positive ] significa, in altre parole, esserne in balia. Occorre quindi potenziare tale capacita’, premesso che il termine “controllo” dovrebbe rimandare non tanto ad aspetti repressivi ed inibitori quanto a quelli [auto]gestionali.
Rientrano in questa area:
- L’ analisi e la comprensione dei propri bisogni.
- L’ individuazione del modo migliore per affrontarli.
--- Rapporto con la realtà’ esterna. Si tenta qui di collocarsi in una prospettiva transpersonale e transculturale che permetta di leggere con occhi diversi la realtà’ esterna. L’ interpretazione di ogni fenomeno risulta parziale, limitata e limitante poiché risente della relativita’ del punto di vista adottato: mutato questo, le vicende del “mondo” [ ma anche la storia personale ] possono assumere un diverso significato. Canale privilegiato in cui far passare gli stimoli antropologici e’ il tema del viaggio.
Rientrano infatti in questa area:
- Il viaggio e le sue componenti storiche, antropologiche e naturalistiche.
- La relativizzazione culturale delle proprie esperienze di vita.
- La percezione di se’ come parte di un processo sociale piu’ vasto e dotato di regole.
Soggetti coinvolti:
Nell’ ottica di un lavoro di rete, il progetto coinvolge una serie di soggetti istituzionali e non come l’ Amministrazione Comunale di Follonica; il Servizio Tossicodipendenze della USL 9 zona 1; l’ associazione HEOS. Per l’inserimento di altri utenti potranno essere coinvolti il Servizio Sociale e il Servizio Psichiatrico. Per l’attivazione dei corsi Autogestiti potranno essere coinvolti professionisti esterni, ( istruttori sportivi, insegnanti, artigiani etc. ) che si renderanno diasponibili a titolo volontario a collaborare con gli operatori del Centro.
Personale impiegato:
- Operatore con ruolo educativo messo a disposizione dal Gruppo di Solidarietà HEOS , che al mattino segue i soggetti inseriti nell’arttività di manutenzzione delle aree verdi, ed opera nel Centro Diurno per 7 ore settimanali.
- Educatore Professionale del Ser.T. di Follonica che opera nel Centro Diurno per n. 7 ore settimanali.
Verifica dei risultati:
Una volta premesso che un simile programma ottiene i suoi risultati solo nel lungo termine e che i tempi devono necessariamente essere quelli individuali, possiamo dire che esso prevede le seguenti modalita’ di verifica:
· Una verifica di gruppo periodica con i soggetti inseriti [ indicativamente a cadenza mensile].
· Una verifica quindicinale tra gli operartori del Centro e gli Operatori del Ser.T.
· Una serie di indici generali di verifica che permettano di valutare la qualita’ e l’ efficacia del lavoro svolto:
1- Numero di presenze.
2- Grado di partecipazione alle attivita’, nelle sue componenti di propositivita’ e interesse.
3- Grado di autonomia del gruppo [ad es. eventuali rapporti extraorario] e suo livello di crescita.
4- Coinvolgimento spontaneo nelle attivita’ del gruppo di persone esterne.
5- Grado di recettivita’ del gruppo verso gli stimoli.
6- Uso del tempo al centro.
Tempi :
Si tratta di un progetto pluriennale, attivo da diversi anni per quanto riguarda l’attività di manutenzione del verde, e dall’Aprile ‘97 integrato con le attività pomeridiane per tre volte la settimana.
Per il prossimo anno (1998) si prevede di provvedere alla ristrutturazione della nuova sede
( casa del Corpo Forestale dello Stato messa disposizione della U.S.L. 9 ), e all’acquisto degli arredi e delle attrezzazture di base. Ciò permetterà il trasferimento delle attività ricreativo‐culturali pomeridiane all’interno di questa e l’avviamento del Centro Diurno vero e proprio. Negli anni successivi si prevede il consolidamento di questo spazio esperienziale e della rete di collaborazioni attivate all’interno del territorio.
Piano Finanziario :
Spese per arredi e attrezzature :
n. 3 divanetti da 3 posti in tessuto sfoderabili e lavabili
(colori pastello vivaci) £ . 800.000 circa caduno ......................................£. 2.400.000
n . 2 armadietti in formica colorata (colori pastello vivaci)
dei quali 1 con due ante e scaffali interni e chiave ................................. £. 500.000
l’altro con ante in vetro e chiave ............................................................ £. 600.000
n. 1 tavolo in formica colorata mis. indicativa cm. 150 x80 ........................ £. 400.000
n. 4 tavoli in plastica smontabili quadrati mis. cm. 80x80 ........................... £. 150.000
n. 20 sedie in plastica colorata impilabili £. 20.000 caduna .......................... £. 400.000
n. 1 tavolo basso da fumo in legno laccato ............................................... £. 150.000
n. 1 fornello da cucina con 3/4 piastre elettriche
con forno elettrico. ................................................... £. 200.000
n. 1 frigorifero con congelatore ................................................................. £. 750.000
n. 1 TV Color da 28 pollici Stereo con televideo e telecomando ............. £. 900.000
n. 1 Videoregistratore a due testine .......................................................... £. 400.000
n. 1 stereo compatto portatile con CD e due cassette ............................... £. 500.000
n. 1 macchina fotografica automatica con flash e riavvolg. autom. ........... £. 150.000
n. 1 macchina fotografica manuale con zoom e flash ............................... £. 400.000
Materiale di consumo .................................................................................. £. 2.000.000
Utenze ........................................................................................................ £. 2.000.000
Totale £. 11.900.000
Spese per la ristrutturazione della sede :
Realizzazione impianto idrico e sanitario : .................................................. £. 10.000.000
Realizzazione impianto elettrico in conformità
della nor ........... £. 4.000.000
interne : Revisione e aggiustatura parti dissestate del tetto : ..................................... £. 5.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate del pavimento : ............................ £. 5.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate pareti esterne : ............................. £. 8.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate pareti interne : ............................. £. 3.000.000
Aggiustatura recinzione esterna : ............................................................... £. 2.000.000
Totale : £. 49.500. 000
Costo totale del progetto : £. 61.400.000
Prot. int. n. ____ del ___/___/ ___
Oggetto : Progetto “dal margine al centro”
Piano finanziario 97–98 per il centro diurno “kquélo”
Richiesta materiale e fondo spesa per attività Centro Diurno Ser.T..
Follonica, 10 Aprile 1997
All’ Ufficio Economato
U.S.L. 9 -Zona 1
In riferimento al progetto allegato, si richiede un modesto quantitativo di materiali di consumo allo scopo di avviare piu’ agevolmente le attivita’ del centro. Si ricorda inoltre che l’ apertura del centro e’ prevista per il giorno 21 Aprile 1997 alle ore 16.00.
Piatti di plastica ___________
Tovaglioli di carta __________
Caffe’____________________
The______________________
Zucchero _________________
Acqua ____________________
Latte UHT_________________
Detersivi: Piatti_____________
Pavimenti _________
Bagno____________
Scottex ____________________
Carta igienica________________
Budget per spese minime di :
arredo e materiali vari
eventuali spostamenti
ingressi Musei, Mostre etc.
noleggio videocassette
spese di cancelleria
attrezzature per attivita’ specifiche
per £ 300.000 mensili da rendicontare da parte degli educatori con scontrini fiscali.
Gli Educatori
Il Responsabile del servizio
58100 Grosseto - Via Monte Leoni, 6/D - Tel . 485895
Codice Fiscale 00315940536
Zona 1 “Colline Metallifere” Massa Marittima
Prot. n._____ del _____________
“DAL MARGINE AL CENTRO”
Manutenzione di alcune aree verdi a Follonica e Attività Culturali e di Socializzazione pomeridiane all’ interno di un Centro Diurno.
PREMESSA
Da alcuni anni la U.S.L. 9 ( Servizio Tossicodipendenze, Ser.T.) in collaborazione con il Comune di Follonica e l’Associazione HEOS, portano avanti un progetto denominato “Dal Margine al Centro”.
Si tratta di attività di manutenzione di alcune aree verdi a Follonica ( Pin revede, oltre alla manutenzione delle aree verdi che si svolge al mattino, attività culturali e di socializzazione pomeridiane, per tre volte la settimana. Tali attività vengono portate avanti dall’operatore del Gruppo Heos e dall’Educatore Professionale del Ser.T. per circa sette ore settimanali. La realizzazione dell’intero progetto è stata possibile grazie agli impegni economici assuntisi da Comune di Follonica e dalla U.S.L. n. 9. Negli ultimi tempi il progetto è stato aperto anche ad utenti del Servizio Sociale e del Servizio Psichiatrico.
Durante la realizzazione del progetto è emersa la necessità di consolidare le “attività pomeridiane “ in un’esperienza più strutturata. Lo “spazio diurno” , con una sede fissa e delle risorse (materiale ed economiche) utili per poter programmare le attività , risponde a bisogni reali che sono emersi e che sono legati alla socializzazione e all’uso del tempo libero.
I locali utilizzati fino ad oggi , sede di un quartiere cittadino, erano stati individuati come sede provvisoria ma sono risultati poco idonei allo scopo. Da tempo sono in corso contatti con il Corpo Forestale dello Stato per la concessione di una struttura in legno, da anni inutilizzata , situata all’interno della Pineta di Ponente. Tale ambiente, adeguatamente ristrutturato, sarebbe idoneo alla realizzazione del Centro Diurno e favorirebbe la realizzazione di molteplici attività, all’interno e all’esterno dello stesso, migliorando notevolmente il servizio offerto. Il Corpo Forestale dello Stato ha dato la sua disponibiltà all’ eventuale utilizzo di questo spazio da parte della U.S.L. 9.
Già da diversi anni, infatti, gli operatori del Ser.t. di Follonica sentono la necessità di attivare sul territorio uno spazio “socio‐terapeutico” intermedio tra ciò che il Servizio Tossicodipendenze offre, nella sua organizzazione ambulatoriale e settoriale e le proposte di percorsi comunitari residenziali.
La richiesta della Comunità da parte del tossicodipendente, infatti, rappresenta una scelta “importante” ed indica una volontà di cambiamento che nella maggioranza dei soggetti è in realtà spesso debole e contraddittoria fino al momento stesso dell’ingresso. Tale scelta viene fatta quasi sempre dopo molti anni di tossicodipendenza, con i relativi danni, o intrapresa solo come misura alternativa alla detenzione, quindi a seguito di problemi penali.
Nel percorso di vita di un tossicodipendente, quindi, l’idea di staccare con le sostanze, chiedere un aiuto al Ser.T. ,iniziare ad affrontare i propri problemi personali ed infine chiedere di “entrare in comunità” qualora il sostegno del Ser.T. e della famiglia non basti a risolvere i problemi , sono tappe graduali di un percorso che dura anni. Quello che ci proponiamo, attivando un spazio educativo nel territorio è quello di offrire alle persone una possibilità di confronto e crescita che permetta di riflettere sulla propria vita attraverso un uso del tempo significativo e sensato, alternativo “alla piazza” e al vuoto del post‐eroina.
Gli obiettivi generali che ci proponiamo con questa esperienza sono :
1) proporre un uso del tempo “costruttivo” e “sensato”:
· sia nei momenti di lavoro ( il mattino ai parchi, il pomeriggio per le attività di pulizia e manutenzione della struttura)
· sia nei momenti di confronto con gli altri
· sia nelle attività culturali e ricreative svolte all’interno della struttura
2) creare occasioni di crescita :
· nelle relazioni interpersonali
· nell’arricchimento legato alle nuove conoscenze e informazioni
3) favorire la riscoperta di interessi, passioni, e ideali (soggettivi e collettivi ) che diano senso ai progetti e agli impegni assunti.
Di seguito si descrive più dettagliatamente il progetto del “ Centro Diurno Kquèlo” per la realizzazione del quale si richiedono finanziamenti.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il centro diurno “ Kquélo” nasce nel maggio del 97 per rispondere ai bisogni di socializzazione e ricreazione evidenziati dai soggetti inseriti nel progetto. L’attivita’ di manutenzione del verde impegna per sole quattro ore nella mattinata, lasciando scoperto il resto della giornata. Una tale quantita’ di tempo libero, in soggetti che mostrano scarsi rapporti sociali significativi, aumenta il rischio di ricadute. Obiettivo centrale del progetto e’ quindi quello di fornire spazi di socializzazione positivi, favorire nuove modalita’ relazionali e un uso del tempo piu’ soddisfacente. Il centro si propone come una struttura intermedia tra la comunità e l’ assistenza fornita dai servizi territoriali della USL. Non gli sono infatti propri nè l’ approccio spiccatamente psico- pedagogico della prima nè quello terapeutico (psico medico sociale) dei secondi.
L’ intento primario e’ quello di costituire:
--- Un luogo di aggregazione alternativo alla piazza che favorisca la formazione di un gruppo effettivamente elettivo poiché slegato da interessi strumentali.
--- Uno spazio di elaborazione culturale semiaperto, che riesca cioè’ a coinvolgere almeno parte del tessuto sociale circostante [ad es. persone qualificate o semplicemente interessate].
--- Un luogo esperienziale, sia cognitivo che affettivo.
L’ apertura del centro e’ prevista nei giorni di LUN‐MER‐VEN, indicativamente dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
Destinatari:
Il Centro rivolge le sue attività’ a persone seguite dal Ser.T. , che a seguito dei trascorsi di tossicodipendenza e/o alcolismo attraversano fasi critiche della propria esistenza, in cui è necessario rafforzare le proprie scelte di vita e potenziare [o laddove sia necessario creare] la rete affettiva extrafamiliare, favorendo la formazione di un gruppo amicale assistito. Il progetto può essere esteso a soggetti provenienti dal Servizio Sociale, e Psichiatrico secondo tempi, modalità’ e obiettivi previsti dal piano individuale concordato con la persona e il servizio di provenienza. Il Centro Diurno, nella nuova sede potrà accogliere quotidianamente fino ad un massimo di n. 15 persone, e nel corso dell’anno potrà essere un valido riferimento, anche temporaneo per molti soggetti ( persone in attesa di essere inserite in comunità, persone che sono in attesa di un lavoro o che hanno difficoltà a gestire il proprio tempo, persone in fase di verifica o reinserimento dalla Comunità che trovino nel Centro uno spazio “protetto” con punti di riferimento certi).
Obiettivi:
Scopo del centro è quello di promuovere:
--- Un nuovo modello di socializzazione slegata dagli abituali contesti e dal circolo ricerca‐consumo, che si basi su dinamiche di responsabilizzazione fondate su fiducia e rispetto piuttosto che su regole imposte dall’ esterno.
--- Gli scambi interpersonali intesi come strumento fondamentale per quell’ arricchimento e quella maturazione della persona che passa necessariamente attraverso il confronto con gli altri, lo scambio di esperienze e di vedute.
--- Un percorso culturale che attraverso la problematizzazione della realtà circostante permetta di assumere un punto di vista esterno e di rielaborare criticamente le proprie esperienze e stile di vita. Idea‐guida è che la conoscenza di sè sia preliminare ad ogni cambiamento e che quindi sia compito dell’ operatore quello di stimolare la capacità introspettiva, solitamente narcotizzata dall’ uso della sostanza.
--- Un percorso di autoformazione basato sullo scambio sociale e sull’ accettazione delle sue regole non scritte che permetta di mobilizzare le risorse interiori, di scoprire e potenziare la personalità e le sue particolari attitudini, specialmente quelle che l’ uso della sostanza non ha permesso di esprimere.
Lo spirito che muove una simile iniziativa è, in sostanza, quello di:
1) Creare occasioni di crescita (individuale e di gruppo ) a vari livelli:
--- c. affettivo‐relazionale.
--- c. formativo‐culturale.
--- c. introspettiva.
2) Responsabilizzare ( il gruppo ed i singoli ) nei confronti di:
--- rapporti interpersonali.
--- rapporti con la società e le sue regole.
--- un uso del tempo più’ razionale e sensato.
Modalità’ di attivazione: metodi e strumenti.
Si tratta, in sostanza, di investire su di un patrimonio di risorse umane sconosciuto agli altri ma spesso anche a se stessi. In tale ottica la presenza di un operatore non ha una funzione pedagogica o di sorveglianza, ma una mera funzione di stimolo e affiancamento. Proprio per questo la formula del centro può rivelarsi universale e non generica, duttile perchè poco strutturata e quindi perfettamente estensibile a varie forme di disagio ( ad es. disagio psichico,sociale o esistenziale ) non necessariamente collegate all’ abuso di sostanze.
Il raggiungimento degli obiettivi può’ passare attraverso tutta una serie di attività’ che rientrano in un progetto di animazione culturale. In particolare:
A) Cineforum a tema con successivo approfondimento. Permette la formazione e la circolazione di idee intorno a temi socialmente e soggettivamente significativi proposti dall’ operatore o dagli stessi utenti del centro. E’ vitale ai fini della relativizzazione del proprio punto di vista e della sua collocazione in un quadro piu’ generale. Si tratta, in sostanza, di :
--- potenziare le proprie capacita’ di astrazione e proiettive.
--- riuscire ad assumere un punto di vista esterno diventando gli osservatori di se stessi, facendo coincidere soggetto e oggetto di osservazione.
--- imparare a leggere i fenomeni prescindendo dalla propria personale esperienza; abbandonare momentaneamente il proprio vissuto per poi riappropiarsene una volta metabolizzati i nuovi contenuti.
B) Creazione di opere collettive [ ad es. biblioteca ] mediante le quali il gruppo costruisca la propria identità’ e di fronte alle quali la veda confermata. Aspetto accessorio ma non secondario di questo punto e’ quello relativo alla gestione e cura comune del materiale in dotazione al centro, in un quadro di responsabilizzazione e di rispetto reciproco [rispetto della persona e del suo sforzo/lavoro].
C) Avviamento di corsi autogestiti in cui le proprie competenze, di qualunque genere esse siano, vengono messe al servizio degli altri e a loro trasmesse. Un flusso di informazioni cosi’ concepito ha valenze affettivo‐relazionali ancor prima che cognitive: esso infatti valorizza la persona nella sua specificita’ e le assegna una posizione all’ interno del gruppo.
Aree d’ intervento:
Nell’ ambito di tali attivita’, e’ centrale l’ approfondimento di aree tematiche cosi’ individuate:
--- Rapporto con la sfera corporea. Numerose osservazioni concordano nell’ associare le situazioni di tossicodipendenza ad un cattivo rapporto con la propria sfera corporea, mentre assai piu’ complesso e’ stabilire se la condizione di dipendenza ne sia la causa o piuttosto l’ effetto. Obiettivo primario e’ il recupero della percezione dell’ unitarieta’ della propria persona, intesa come insieme integrato delle sue componenti mentali [ cognitive e affettivo‐relazionali ] e fisiche [ fisiologico‐estetiche ].
Rientrano in questa area tematica i seguenti argomenti:
- Salute.
- Alimentazione.
- Conoscenza e cura del corpo.
- Conoscenza e prevenzione delle malattie.
- Rapporto con i farmaci.
--- Rapporto con la sfera emotiva. La mancanza o la scarsità’ di controllo sulla propria vita emotiva rende problematiche le acquisizioni cognitive e lo sviluppo di una rete relazionale efficace. Non controllare le proprie emozioni [ le negative cosi’ come le positive ] significa, in altre parole, esserne in balia. Occorre quindi potenziare tale capacita’, premesso che il termine “controllo” dovrebbe rimandare non tanto ad aspetti repressivi ed inibitori quanto a quelli [auto]gestionali.
Rientrano in questa area:
- L’ analisi e la comprensione dei propri bisogni.
- L’ individuazione del modo migliore per affrontarli.
--- Rapporto con la realtà’ esterna. Si tenta qui di collocarsi in una prospettiva transpersonale e transculturale che permetta di leggere con occhi diversi la realtà’ esterna. L’ interpretazione di ogni fenomeno risulta parziale, limitata e limitante poiché risente della relativita’ del punto di vista adottato: mutato questo, le vicende del “mondo” [ ma anche la storia personale ] possono assumere un diverso significato. Canale privilegiato in cui far passare gli stimoli antropologici e’ il tema del viaggio.
Rientrano infatti in questa area:
- Il viaggio e le sue componenti storiche, antropologiche e naturalistiche.
- La relativizzazione culturale delle proprie esperienze di vita.
- La percezione di se’ come parte di un processo sociale piu’ vasto e dotato di regole.
Soggetti coinvolti:
Nell’ ottica di un lavoro di rete, il progetto coinvolge una serie di soggetti istituzionali e non come l’ Amministrazione Comunale di Follonica; il Servizio Tossicodipendenze della USL 9 zona 1; l’ associazione HEOS. Per l’inserimento di altri utenti potranno essere coinvolti il Servizio Sociale e il Servizio Psichiatrico. Per l’attivazione dei corsi Autogestiti potranno essere coinvolti professionisti esterni, ( istruttori sportivi, insegnanti, artigiani etc. ) che si renderanno diasponibili a titolo volontario a collaborare con gli operatori del Centro.
Personale impiegato:
- Operatore con ruolo educativo messo a disposizione dal Gruppo di Solidarietà HEOS , che al mattino segue i soggetti inseriti nell’arttività di manutenzzione delle aree verdi, ed opera nel Centro Diurno per 7 ore settimanali.
- Educatore Professionale del Ser.T. di Follonica che opera nel Centro Diurno per n. 7 ore settimanali.
Verifica dei risultati:
Una volta premesso che un simile programma ottiene i suoi risultati solo nel lungo termine e che i tempi devono necessariamente essere quelli individuali, possiamo dire che esso prevede le seguenti modalita’ di verifica:
· Una verifica di gruppo periodica con i soggetti inseriti [ indicativamente a cadenza mensile].
· Una verifica quindicinale tra gli operartori del Centro e gli Operatori del Ser.T.
· Una serie di indici generali di verifica che permettano di valutare la qualita’ e l’ efficacia del lavoro svolto:
1- Numero di presenze.
2- Grado di partecipazione alle attivita’, nelle sue componenti di propositivita’ e interesse.
3- Grado di autonomia del gruppo [ad es. eventuali rapporti extraorario] e suo livello di crescita.
4- Coinvolgimento spontaneo nelle attivita’ del gruppo di persone esterne.
5- Grado di recettivita’ del gruppo verso gli stimoli.
6- Uso del tempo al centro.
Tempi :
Si tratta di un progetto pluriennale, attivo da diversi anni per quanto riguarda l’attività di manutenzione del verde, e dall’Aprile ‘97 integrato con le attività pomeridiane per tre volte la settimana.
Per il prossimo anno (1998) si prevede di provvedere alla ristrutturazione della nuova sede
( casa del Corpo Forestale dello Stato messa disposizione della U.S.L. 9 ), e all’acquisto degli arredi e delle attrezzazture di base. Ciò permetterà il trasferimento delle attività ricreativo‐culturali pomeridiane all’interno di questa e l’avviamento del Centro Diurno vero e proprio. Negli anni successivi si prevede il consolidamento di questo spazio esperienziale e della rete di collaborazioni attivate all’interno del territorio.
Piano Finanziario :
Spese per arredi e attrezzature :
n. 3 divanetti da 3 posti in tessuto sfoderabili e lavabili
(colori pastello vivaci) £ . 800.000 circa caduno ......................................£. 2.400.000
n . 2 armadietti in formica colorata (colori pastello vivaci)
dei quali 1 con due ante e scaffali interni e chiave ................................. £. 500.000
l’altro con ante in vetro e chiave ............................................................ £. 600.000
n. 1 tavolo in formica colorata mis. indicativa cm. 150 x80 ........................ £. 400.000
n. 4 tavoli in plastica smontabili quadrati mis. cm. 80x80 ........................... £. 150.000
n. 20 sedie in plastica colorata impilabili £. 20.000 caduna .......................... £. 400.000
n. 1 tavolo basso da fumo in legno laccato ............................................... £. 150.000
n. 1 fornello da cucina con 3/4 piastre elettriche
con forno elettrico. ................................................... £. 200.000
n. 1 frigorifero con congelatore ................................................................. £. 750.000
n. 1 TV Color da 28 pollici Stereo con televideo e telecomando ............. £. 900.000
n. 1 Videoregistratore a due testine .......................................................... £. 400.000
n. 1 stereo compatto portatile con CD e due cassette ............................... £. 500.000
n. 1 macchina fotografica automatica con flash e riavvolg. autom. ........... £. 150.000
n. 1 macchina fotografica manuale con zoom e flash ............................... £. 400.000
Materiale di consumo .................................................................................. £. 2.000.000
Utenze ........................................................................................................ £. 2.000.000
Totale £. 11.900.000
Spese per la ristrutturazione della sede :
Realizzazione impianto idrico e sanitario : .................................................. £. 10.000.000
Realizzazione impianto elettrico in conformità
della nor ........... £. 4.000.000
interne : Revisione e aggiustatura parti dissestate del tetto : ..................................... £. 5.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate del pavimento : ............................ £. 5.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate pareti esterne : ............................. £. 8.000.000
Revisione e aggiustatura parti dissestate pareti interne : ............................. £. 3.000.000
Aggiustatura recinzione esterna : ............................................................... £. 2.000.000
Totale : £. 49.500. 000
Costo totale del progetto : £. 61.400.000
Prot. int. n. ____ del ___/___/ ___
Oggetto : Progetto “dal margine al centro”
Piano finanziario 97–98 per il centro diurno “kquélo”
Richiesta materiale e fondo spesa per attività Centro Diurno Ser.T..
Follonica, 10 Aprile 1997
All’ Ufficio Economato
U.S.L. 9 -Zona 1
In riferimento al progetto allegato, si richiede un modesto quantitativo di materiali di consumo allo scopo di avviare piu’ agevolmente le attivita’ del centro. Si ricorda inoltre che l’ apertura del centro e’ prevista per il giorno 21 Aprile 1997 alle ore 16.00.
Piatti di plastica ___________
Tovaglioli di carta __________
Caffe’____________________
The______________________
Zucchero _________________
Acqua ____________________
Latte UHT_________________
Detersivi: Piatti_____________
Pavimenti _________
Bagno____________
Scottex ____________________
Carta igienica________________
Budget per spese minime di :
arredo e materiali vari
eventuali spostamenti
ingressi Musei, Mostre etc.
noleggio videocassette
spese di cancelleria
attrezzature per attivita’ specifiche
per £ 300.000 mensili da rendicontare da parte degli educatori con scontrini fiscali.
Gli Educatori
Il Responsabile del servizio